Il Testo di tutta questa documentazione è stato estratto da alcune CLIP-interviste e presentazioni del GIRATO-Video di numero 6 recuperi ( filmati di N°6 di 6/6 rvm )- riprese di Leonardo Guerrieri e Stefano Cecchi, videomaker
CONFERENZE STAMPA
Presentazioni e Finissage della Mostra Diffusa “Ossessione. Direzione Gioconda” del Maestro Franco Fossi Inserita negli eventi del progetto “Leonardo 2019”
Mostra diffusa fra i musei nei luoghi della nascita e attività di Leonardo
EVENTO ORGANIZZATO E PROMOSSO da
Unione Degli 11 Comuni del Circondario Empolese Valdelsa
In occasione del 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci
Con il patrocinio del
Comitato Nazionale Leonardo 2019 per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci
Regione Toscana
Città Metropolitana di Firenze
Museo Diffuso Empolese Valdelsa
Toscana nel Cuore
Fondazione CR Firenze
Installazioni Multimediali
SONY -Project Italia
Ufficio stampa
Galileo Comunicazioni
Cortesy:
prestatori delle opere per la mostra diffusa, dalla Collezione
Formitalia Group spa – e collezione, Mirabili Arte d’Abitare
In ordine di visione e dei tagli in fase di ripresa TV delle clip video -documentativo
sul TESTO- AUDIO ESTRAPOLATO nei vari servizi video a
Alessandro Lippi, giornalista
David Lorenzo Overi, Formitalia Luxury Group spa e collezione – Mirabili Arte d’Abitare.
Piero Brachi, designer -Italia
Francesca Pinochi, assessore alla cultura e al turismo del comune di Certaldo
Laura Monaldi, critico d’arte contemporanea e filologia moderna
Giacomo Cucini, sindaco di Certaldo con delega a cultura e turismo per l’Unione dei Comuni Circondario dell’Empolese Valdelsa
Simona Rossetti, sindaco di Cerreto Guidi con delega a istruzione per l’Unione dei Comuni
Paolo Santini, assessore cultura del comune di Vinci, comune capofila delle Celebrazioni Leonardiane
Andrea Vanni Desideri, direttore del Museo civico e Diocesano di Fucecchio e comitato scientifico Progetto Leonardo 2019
Lorenzo Poggi, filosofo e storico dell’Arte
Paolo Campinoti, sindaco di Gambassi Terme
Claudia Centi, assessore alla cultura, eventi, comunicazione, innovazione smart city e semplificazione di Castelfiorentino
Franco Fossi, artista
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TESTO ESTRATTO Dal GIRATO- VIDEO N.1-CLIP – (1/6)
Firenze, 21 febbraio 2019
Palazzo Nasi, Piazza strozzi, 4
ore 11,30
CONFERENZA STAMPA
Presentazione della Mostra Diffusa “Ossessione. Direzione Gioconda” del Maestro Franco Fossi
Inserita negli eventi del progetto “Leonardo 2019”
Alessandro Lippi, giornalista
. . M’incuriosisce sapere che cosa l’abbia intrigata di Franco Fossi e cosa Franco Fossi abbia trovato in lei, insomma come vi siete innamorati l’uno dell’altro in senso artistico
David Lorenzo Overi, Formitalia Luxury Group spa e collezione, galleria -Mirabili Arte d’abitare
. . Ci siamo innamorati attraverso una persona, Piero Brachi che ci ha dato l’opportunità di visitare lo studio di Fossi,
e quando Fossi ci ha messo a disposizione tutti i suoi lavori, io ho detto, voglio tutto.
Quindi, sculture, quadri, lite . . abbiam detto, Fossi si merita un mercato internazionale, quindi l’abbiamo inserito nel contesto dei marchi internazionali che noi abbiamo nell’arredamento, ma è stato un amore, ma io, ancora tutti
i ‘Fossi’ che abbiamo preso e che vogliamo veicolare nel mondo non li ho ancora visti tutti, quindi li sto scoprendo giorno- giorno e lo spiegavo all’ artista, lo spiegavo pochi minuti fa
il piacere dei suoi lavori e scoprire cosa ha fatto nella vita, è un grande artista, devo dire la verità!
A.L.
. . Se poi dentro questa storia s’incunea il nome di Leonardo il cerchio è chiuso
D.L.O.
. . Ma lui è un po’ Leonardo, lui è Leonardo, e questa sua scoperta del ‘dna- della Gioconda’, di questi profili nascosti nelle opere, nelle sculture e nei quadri, sono davvero affascinanti, e vorrei dire che amo Fossi, per tutti i giorni sempre di più, anzi, visto che è arrivato l’amico Piero Brachi è lui che mi ha fatto scoprire il Fossi, c’è voluto qualche mese di tempo,
giusto?
Piero Brachi, designer, Italia
. . Certo, è l’occasione di aver incontrato una collezione così importante con degli amici che in qualche modo riesco sempre a contattare, lui è stato di una sensibilità unica, perché appena a visto le opere si è mosso è venuto con me a vederle e in poche settimane abbiamo raccolto tutto
D.L.O.
. . Quello che devo dire, che questi comuni tutti insieme hanno trovato in Fossi un artista importante perché non esiste una collezione, non esiste un artista che abbia studiato per quarant’anni la Gioconda, ‘Leonardo’, la monna-lisa, non esiste niente, sono più di seicento opere!
P.B.
. . Il “dna” in realtà è una cosa che ormai è vissuta e lui lo ha reso visibile, e la visibilità vuol dire studiare su una forma su un decoro, che fra le sue maglie che son tutte geometriche questo ornato che è la ‘figura della Gioconda’ che in più il “DNA- Visivo”. . che poi si parlerà a lungo per cui è una novità assoluta, anche perché, non assomiglia a nessuno, cioè, se vedete le opere di ‘Fossi’, Fossi è un grande artista anche perché in quarant’anni tutta la sua produzione, e . .
. . io ho sfidato anche alcuni mercanti d’Arte amici che hanno visto queste opere . .
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D.L.O.
. . il signor Piero Brachi, batteva le aste in Finarte e quindi. .
P.B.
. . non sono riusciti a collegarlo con nessuno al mondo, quindi opere straordinarie veramente,
e poi le vedrete!
D.L.O.
. . Fossi nasce adesso, ha lavorato e adesso nasce.
P.B.
. . è un artista ermetico diciamo, anche perché, insomma è difficile smuoverlo presentarlo, però lui si rappresenta con ciò che esprime nelle opere.
A.L.
. . Laura Monaldi è l’artefice nel senso che è la curatrice di questa mostra che attraverserà in uno splendido tour, gli Undici Comuni dell’Empolese Valdelsa. Qual’ è il taglio che ha voluto dare ai lavori molto belli di per sé di Franco Fossi?
Laura Monaldi, critico d’arte contemporanea e filologia moderna
. . Sicuramente un taglio sia cronologico che tematico perché in una mostra son tutti sparsi, In questa mostra diffusa di questi Undici Comuni ci saranno quasi i cinquant’anni di carriera artistica di Fossi che è una carriera che va rivalorizzata essendo stata inserita all’interno delle Celebrazioni Leonardo 2019, sarà tutto puntualizzato sulla ‘tematica della Gioconda’ perché lui in qualche modo ha anticipato quella che è stata tutta una ‘costruzione’, una visione, un’interpretazione anche di ‘lettura dell’immagine’ che in tanti artisti non ci sono arrivati, quindi è inedita come opera d’arte e come percorso, e quindi sarà possibile vedere a Certaldo una retrospettiva degl’anni che vanno dal 1970 fino al ’90, in tutti gli altri posti delle piccole chicche proprio per creare un percorso di viaggio, di scoperta appunto, sia di Fossi che del territorio Empolese Valdelsa.
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Date e sedi espositive delle mostre :
Certaldo, Palazzo Pretorio / 12 maggio – 25 agosto
Cerreto Guidi, MUMELOC, Museo della memoria locale /19 maggio – 30 novembre
Castelfiorentino, Oratorio di San Carlo / 1 giugno – 22 giugno
Montespertoli, Centro per la cultura del vino “I Lecci”/ 8 giugno -23 giugno
Gambassi Terme, Loggiato del Comune / 29 giugno – 31 dicembre
Fucecchio, Museo di Fucecchio / 6 luglio – 31 dicembre
Empoli, sede Unione dei Comuni / 6 settembre – 31 dicembre
Montaione, Museo Civico e Palazzo Comunale / 28 settembre – 3 novembre
Vinci, Palazzina Uzielli / 5 ottobre – 20 ottobre
Montelupo Fiorentino, MMAB / 9 novembre – 23 novembre
Capraia e Limite, Fornace Pasquinucci / 9 novembre – 23 novembre
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Certaldo, 12 Maggio 2019
Palazzo Pretorio
ore 17,30
Francesca Pinochi, assessore alla cultura e turismo di Certaldo
. . Questa mostra, la prima, la più grande, la più importante, coinvolge tutti e gli 11 comuni di questo territorio e prende il via da Certaldo e lo fa sempre cogliendo quella grandissima occasione delle Celebrazioni Leonardiane ‘500 anni dalla morte di Leonardo’ e lo fa con un artista di cui parlerà ampiamente la nostra curatrice.
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Opere da cinquant’anni, quindi è unico anche lui, unico è il percorso espositivo, unica è la mostra, unico è Franco Fossi che da quasi cinquant’anni lavora sul “DNA-Visivo della Gioconda” e noi oggi attraverso la sua lettura, attraverso la sua interpretazione altamente contemporanea possiamo osservare il suo lavoro di ricerca, però c’è un altro aspetto che mi piace sottolineare, che è un altro aspetto importante, ovvero che poi rappresenta la vivacità di questo territorio e soprattutto la sua identità, ciò, ‘poter comunicare l’identità di un territorio attraverso un percorso espositivo’, attraverso una mostra.
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Laura Monaldi, critico d’arte contemporanea e filologia moderna
. . Come diceva prima Francesca, questa è veramente una ‘mostra diffusa’ forse una delle poche mostre così diffuse in un territorio come l’Empolese Valdelsa, è una mostra che raccoglie quasi 200 opere di Franco in tutto il circondario, appunto qui a Palazzo Pretorio ne vedremo soltanto una piccola parte, una piccola retrospettiva che secondo il progetto iniziale della mostra doveva essere un qualcosa per dare appunto una sorta di curiosità, una sorta di invito alla lettura di Franco, vedetelo appunto questo percorso di cinquant’anni nelle varie sale delle ‘opere selezionate a doc’ sono opere molto particolari, sono opere leggibilissime che vi faranno veramente entrare nell’ottica del personaggio.
Prima di parlare di Franco e quello che ha fatto nei cinquant’anni di attività ovviamente uno sguardo di eccezione sulla Gioconda.
Noi tutti conosciamo la Gioconda, ma perché bisogna veramente capire cosa è stata la Gioconda per tutti noi, ma cosa è stata la Gioconda per Franco.
La Gioconda conosciuta a livello mondiale, perché?
Probabilmente il sorriso, tutti noi conosciamo la leggenda sul sorriso della Gioconda, questa evanescenza, lo sguardo che non sappiamo dove si volge, le mani, il paesaggio misterioso, ma fondamentalmente è opera che in qualche modo non è ‘completa’, e probabilmente l’ossessione che ha avuto Leonardo nel dipingerla fino alla morte, perché se le portata a Lucè ad Amboise nel castello di Fontainebleau alla corte di Francesco I° in Francia nel 1516 e ha continuato a lavorarci fino dal 1503, quindi ha avuto una gestazione veramente lunga, e fino alla morte ha cercato la perfezione che doveva avere questo ritratto della figura femminile, questa Lisa Gherardini come è stata indicizzata da Vasari per esempio o comunque ci son tanti misteri.
Ma cos’è che rende veramente la Gioconda famosa? Probabilmente la storia che c’è stato dietro.
Buonaparte l’ha voluta nella sua camera da letto ed è stata addirittura nel castello del Conte di Chambord, è stata rubata, tutti conoscono la storia questo aneddoto di Vincenzo Peruggia che l’ha rubata dal Louvre perché doveva ritornare in Italia, è stata addirittura lapidata, attaccata con l’acido ma è sopravvissuta e probabilmente è questo il fatto che sia un mito e un’icona, che dal passato perdura oggi, ancora oggi attrae migliaia e migliaia di gente e andando all’estero qualsiasi persona s’incontri e nomini la Gioconda. . ah! l’Italia.
Quindi veramente è la ‘Madre della Cultura Italiana, la Gioconda’ e veramente è stata “Ossessione” per tanti, pensate per esempio un Francesista come Jean Margat (Giocondologo) veramente eccezionale che ha donato più di 5000 pezzi al Louvre di Giocondologie, cosa sono?
Una collezione di Gioconde, qualsiasi ritraesse la Gioconda lui la comprava, ed è arrivato a una cifra esorbitante di numerosissimi pezzi sulla Gioconda e le ha donati tutti al Louvre, facendo diventare la Gioconda ancora più famosa.
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Nella clip-video testo sopra-impresso alle foto dal testo-Titolo:
Input collezionistico- Parigi, Museo Louvre- 4 Gennaio 2014
Nelle foto il Prof. Alessandro Vezzosi sommo studioso di Leonardo Da Vinci, conferisce ufficialmente un’opera del maestro Franco Fossi al principale raccoglitore Giocondologo- mondiale ‘Jean Margat’ collezionista
devolvendo l’opera al Museo Louvre.
. . Ma pensiamo a tutti i Leonardismi, gli omaggi, le citazioni sulla Gioconda, Basquiat, Warhol, Duchamp ha citato la Gioconda ne ha dato in omaggio, in qualche modo, ha incrementato il suo essere ‘ICONA’ veramente della Cultura Italiana, ecco perché magari il titolo “Ossessione. Direzione Gioconda” perché veramente è una ‘Rappresentazione –Mentale’ di quello che siamo e tutti bene o male vogliamo un po’ di bene a questa immagine femminile e veramente è quello che anche Franco ha voluto, cioè come ha fatto! . . si è posto questo quesito. Come ha fatto un’icona storica a diventare così importante nel ‘Presente’ e sicuramente a perdurare il ‘Futuro’.
La Gioconda nella visione di Fossi doveva diventare appunto quello che dice lui e lo trovate nei testi del catalogo, un’ICONA_ SEGNICA, doveva diventare un < Mito > qualcosa veramente capace di superare < il Tempo e lo Spazio >, quindi cosa ha fatto, nel 1971 anzi prima mi diceva, addirittura fin dal 1970 ha cominciato con l’ingranditore fotografico ad allargare, veramente ad ingrandire la figura della Gioconda e ad osservarla attentamente, contemplando ogni singolo tratto.
Nel 1971 cominciano le ‘decostruzioni della Gioconda’ e piano piano De-costruendola in sequenze – in particolari, e in tratteggi particolari che vedrete in mostra successivamente, riesce a capire in qualche modo che ci sono delle ‘strutture ricorrenti’.
Franco, in questo caso è stato un anticipatore, un anticipatore di quelle che sono state e ne abbiamo parlato molto spesso di < Pixel > addirittura, quindi della grafica odierna. In tante opere ritroverete veramente degli input, delle intuizioni non indifferenti a tratti veramente particolari di quella che è la grafica attuale, altra idea addirittura di far diventare la . . l’Icona, il ‘Mito –Monnalisiano’, addirittura (Tri-dimensionale)- molto prima che il 3D venisse alla luce come ‘Principio-Informatico’.
Questa ricostruzione -Monnalisiana si lega a una lettura particolare, una lettura che potremmo definire ‘Pragmatica’, perché non solo perché ha decostruito la Gioconda in una sintesi veramente ‘Geometrica e Analitica’ ma addirittura è andato a legare e a leggere tutti i tratti e i legami e i punti che ci sono all’interno della Gioconda e la fanno così un < Mito – Misterioso > e ‘Incognito’ ed è andato a svelare cosa c’è ‘dietro’- la Gioconda,
e di analisi in analisi, di sintesi in sintesi è arrivato a concretizzare quel < DNA >
. . che cosa è il “DNA-Visivo”? . . è semplicemente il primo tratto, quello che è stata definita in conferenza stampa di qualche giorno fa una sciabolata. . . veramente un tratto, una pennellata che Franco definisce:
un < PRINCIPIO DI RICONOSCIBILITA’ > . . . il ‘PRIMO SEGNO DELLA CREAZIONE’.
Da questo punto di vista da osservatore, da contemplatore, Franco è diventato un vero e proprio artista.
Il DNA è diventata la sua firma, per antonomasia la sua ‘firma d’Artista’, la sua ‘firma estetica’
e da lì è partito con una creazione a 360° gradi sull’Arte, andando naturalmente ad analizzare varie declinazioni delle tematiche odierne:
< il Tempo – la Memoria – la Comunicazione – il Linguaggio >
creando veramente una prassi Artistica che può essere definita < CIBERNETICA > perché?
Perché tante riflessioni che sono nate in lui partendo come punto di riferimento sulla ‘Gioconda’ si sono concretizzate nelle sue opere.
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Qui, come vi dicevo prima c’è solo una piccola selezione ci sono 55 opere tra quadri, sculture, ma anche un’anticipazione della produzione attuale con delle installazioni multimediali, quindi video veramente particolari e delle bacheche in cui abbiamo inserito i progetti delle sue opere per far vedere quanto è complessa e laboriosa la sua attività nel mondo dell’Arte, ed è stata un’attività abbastanza pragmatica, abbastanza lontana da quello che sono state le altre dinamiche dell’Arte,
per chi conosce la storia dell’Arte sa che cosa ci è stato negl’anni ‘70 e negl’anni ’80, lui invece si è tirato indietro e ha lavorato su questa icona facendola propria, poi mergendola solo come artista.
Qui una piccola retrospettiva con delle piccole curiosità, e l’invito è quello di venire anche alle prossime tappe riuscire in qualche modo a scendere veramente all’interno di una poetica così particolare come è quella di Franco, e lasciarvi tranquillamente cullare e ispirare da quello che è il ‘DNA’ perché è qualcosa di veramente. . perché non è solo una firma artistica,
ma è veramente la < MADRE > e lo possiamo dire di quella che è la < CREAZIONE d’ARTE >.
Franco Fossi, artista
. . ha detto già benissimo tutto Laura Monaldi io devo solo ringraziare, ringraziare il sindaco, ringraziare te. . .
(rivolto a Francesca Pinochi) . . di tutto quello che, cioè l’opportunità insieme ai fratelli Overi per fare questa rappresentazione mia, che diciamo la prima rappresentazione vera. Era stato fatto solamente una mostra, prima a Verona poi . . cioè queste opere sono state a giro per il mondo e nei musei.
Ma la vera retrospettiva è questa, diciamo che parte da Certaldo, ringraziamenti al sindaco e ..
L.M.
. . C’è da dire che le opere di Franco sono state a disposizione addirittura in Asia a Taiwan, a Cheongju, anche in Cina e Amboise, addirittura in occasione delle altre Celebrazioni Leonardiane per altre scadenze ‘culturali’ se così vogliamo, quindi queste opere che vedrete qui, hanno veramente girato il mondo.
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Giacomo Cucini, sindaco di Certaldo con delega a cultura e turismo per l’Unione dei Comuni Circondario dell’Empolese Valdelsa
. . Io dico alcune parole di congratulazioni e di complimenti non solo per l’Artista Franco Fossi
e come diceva l’assessore in premessa è stato frutto di un grande percorso rappresentato da una mostra che finalmente è una mostra diffusa,
diffusa in un territorio dell’Empolese Valdelsa in 11 Comuni
sarà presente una disposizione, ci aiuta in questo ovviamente la grande soddisfazione, la grande possibilità che questo territorio ha nell’organizzare le ‘Celebrazioni di Leonardo 2019’, ci aiuta in questo di aver nel territorio un’artista di così tanta qualità culturale e di così tanta esperienza che ha la forza di poter organizzare su tutto il territorio degli 11 Comuni una mostra così importante, ha la qualità per potersi offrire ai nostri concittadini ma soprattutto per poter richiamare tante persone da fuori che vengono a vedere qualcosa d’importante e a tutta l’esperienza per potersi donare con altrettanta qualità a tutto il territorio.
Io sono rimasto affascinato perché
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come spesso è avvenuto in questi cinque anni direi sempre in ambito culturale, il primo contatto è stato dell’assessore Pinochi, mi ha portato a vedere la collezione di opere e sono rimasto davvero.. . .non la conoscevo prima, ma son rimasto affascinato ed estasiato da queste..
. .questa meraviglia e anche oltre la meraviglia artistica che ovviamente emoziona, nell’impatto iniziale si percepisce dalle opere quanto studio e quanto lavoro c’è dietro
e questa è una particolarità tutta dell’artista Fossi e quindi ho detto a Francesca proviamo a lavorarci, siamo andati di fronte agl’altri Comuni che con altrettanto entusiasmo hanno accolto questo progetto e siamo riusciti a metterlo su, dice perché tutto questo discorso,
perché a Franco voglio dire grazie per essere a palazzo Pretorio, per aver esposto in questa sede e indubbiamente grazie anche a tutti i collaboratori che sono già stati citati da Francesca in premessa e mi unisco volentieri a tutti i ringraziamenti che Francesca faceva, ma oltre a questo grazie, perché grazie alle tue opere, grazie alla tua professionalità alla tua storia ai realizzato anche un sogno che come amministratore avevo, quello di poter creare un ‘contenitore culturale’ che ricadesse non solo a Certaldo ma in tutto il territorio dell’Empolese Valdelsa che io ho avuto la fortuna in questi cinque anni di amministrare per quanto riguarda il turismo e la cultura, perché queste erano le competenze che avevo e siccome ci sono le elezioni, non si sa mai come va fino in fondo, potrei avere la possibilità di fare il sindaco per altri cinque anni se i cittadini lo consentono, ma potrei non riavere le stesse deleghe all’interno dell’Unione dei Comuni e quindi magari cambiare e affrontare nuovi percorsi.
Io concludo un ciclo, grazie al tuo lavoro e all’aiuto di Francesca determinante in questo
nell’aver realizzato un obiettivo che arriva a conclusione di un percorso di lavoro sinergico di tutto il territorio dell’Empolese Valdelsa ma si doveva concludere con un sogno quello di dare un’unica grande iniziativa culturale a tutto il territorio a tutti gli undici Comuni di grande qualità e credo di esserci riuscito e soprattutto grazie a te, grazie!
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ServizioTV CH50
Debora Ragionieri, giornalista televisiva presenta:
. . Una pagina che riguarda la cultura, il via di una mostra in onore del mito della Gioconda di Leonardo da Vinci che attraverserà nei prossimi mesi tutto l’Empolese Valdelsa una retrospettiva di quarant’anni di lavoro dell’artista Franco Fossi, i particolari nel servizio di Davide Bono.
Franco Fossi, artista
. . Questa ‘Effige- Segnica’ l’ho battezzata il “DNA-Visivo della Gioconda” son partito pensando a ‘Leonardo l’uomo del Futuribile’ e con la sua Gioconda a noi artisti contemporanei ha dato riflessioni e interpretazioni dell’Universalità.
Davide Bono, giornalista
. . A partire da palazzo Pretorio di Certaldo inizia la mostra di Franco Fossi “Ossessione. Direzione Gioconda” una mostra itinerante che vedrà il suo passaggio per tutti gli Undici Comuni dell’Empolese Valdelsa portando le prestigiose opere dell’artista per un escursion dei suoi quarant’anni di attività seguendo il ‘filo conduttore di Leonardo’.
Laura Monaldi, critico d’arte contemporanea e filologia moderna e curatrice mostra
. . è una vera e propria operazione di territorio nel territorio dove il genio Vinciano e quindi Leonardo a visto i propri natali e l’ha visto veramente diventare il Mito che è . . e la mostra vuole diventare innanzitutto e sottolineare quello che è il mito della Gioconda che è stato anche un tema fondamentale per l’artista Franco Fossi che ha lavorato sulla Gioconda per quarant’anni e quindi in
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questi undici comuni in questi otto mesi di mostra, perché poi le ultime si chiuderà naturalmente a dicembre, vedremo i quarant’anni di lavoro di Franco Fossi sul tema della Gioconda che è un’icona che veramente dal Passato giunge a noi e sicuramente perdurerà anche nel Futuro.
. . Qui a Certaldo c’è una piccola retrospettiva di quarant’anni di attività con 55 opere, opere appunto su tela, carte e ci saranno addirittura delle teche dove si vedrà la progettualità dell’artista, sculture e anche le ultime installazioni video.
Francesca Pinochi, assessore alla Cultura e Turismo di Certaldo.
. . La mostra inedita che si snoderà a partire dal 12 maggio fino al 31 dicembre su tutto l’Empolese Valdelsa proprio anche per un’apertura attraverso l’arte contemporanea di Leonardo da Vinci, ma anche per una lettura d’identità del nostro territorio.
D.B.
. . Mostra itinerante che non sarà sempre la stessa, di fatto cambierà le proprie opere strada facendo.
L.M.
. . Delle mostre non retrospettive, non cronologiche come questa di Certaldo ma più Tematiche e Concettuali
D.B.
. . Possiamo dire che la Gioconda è ritornata in Italia?
L.M.
. . Si ! . . oggi si, possiamo veramente dirlo.
TESTO ESTRATTO Dal GIRATO – VIDEO 2 CLIP – (2/6)
Alessandro Lippi, giornalista
. . Una bella mostra, sottolineo il bella di Franco Fossi farà il giro degli Undici Comuni, il via da Certaldo, ma poi naturalmente farà tappa a Vinci che è l’ombelico, insomma di queste grandi Celebrazioni è una domanda che si ripete, ma vorrei sapere la sua versione assessore perché Franco Fossi sta dentro, a buon diritto a questo progetto?
Paolo Santini, assessore Cultura comune di Vinci
. . L’idea è nata alcuni mesi fa e di una mostra diffusa sul territorio perché poi le Celebrazioni Leonardiane vanno a Celebrare il quinto centenario della morte di Leonardo ma i nostri sono i luoghi della nascita e quindi i luoghi dell’attività i luoghi dove Leonardo ha lasciato forse più tracce di quello che riusciamo ad immaginare e quindi l’idea di un artista contemporaneo che si misura con Leonardo come non può essere diversamente per tutti coloro che si avvicinano all’Arte alla storia dell’Arte, ma in particolare Franco Fossi ne ha fatto in qualche modo un filo conduttore per tutta la sua vita artistica. . un’artista, un’artista del territorio ma che guarda ovviamente molto all’internazionalità, quindi all’esterno, e si è misurato sempre per tutta la vita con il DNA Visivo della Gioconda, con la Gioconda e con Leonardo da Vinci, e non solo, quindi ci sembrava naturale direi. . eh, forse il termine più giusto per definire questa mostra e ci sembrava naturale che a Vinci una parte di questa mostra nel 2019, quindi è un punto d’inizio, ma è un punto d’inizio importante perché cade in anno determinante per ‘Celebrare Leonardo’.
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VINCI, 20 ottobre 2019
Palazzina Uzielli, ore 17,30
Laura Monaldi, critico d’arte contemporanea e filologia moderna
. . Qui,nella palazzina Uzielli dove si trova il Museo Leonardiano
sono state presentate le sculture di Franco, sculture che addirittura sono state criticate con un testo in un bellissimo catalogo da Vittorio Sgarbi.
Vittorio Sgarbi nel dichiarare, nel parlare appunto delle sculture di Franco ha parlato anche di una
‘ Forza Mentis’ che ha Franco,
ha qualcosa che addirittura si avvicina all’informale.
Proprio qui dove Leonardo è nato e questo Comune così importante che poi ha fatto da capostipite di tutta la mostra, presentiamo tre video inediti perché non solo sono passati cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, ma sono passati anche 100 anni dal famoso “READY MADE “di Duchamp, quando Duchamp ebbe la bellissima idea di mettere i baffi alla Gioconda e in qualche modo anche di ironizzare questa icona dell’Arte Contemporanea che è pervenuta a noi e tutt’ora rimane
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veramente un punto di riferimento per molti artisti, artisti che non solo appunto ne hanno omaggiato come ne abbiamo parlato in altre tappe,
ma anche si sono ispirate a questo genio importante che è stato Leonardo.
Su questa scia, Duchamp ha voluto omaggiare Leonardo con una vena ironica tipica del Dadaismo, quindi inserire i baffi all’interno della Gioconda quasi per ribaltare tutta la cultura, la mitologia che si era creata su questa immagine e dare un certo non so che,
suscitare un po’ di critica per far vedere la Gioconda che non era l’immagine della Lisa Gherardini così come ce la tramanda la tradizione ma è essenzialmente un uomo con la scritta proprio sotto che la reso famoso al punto “ready made” e in qualche. . gioca da questo punto di vista.
Tuttavia per Fossi il gioco è un altro.
Il gioco è riscoprire ciò che c’è dietro la ‘Memoria di Leonardo da Vinci e della Gioconda stessa’
riscoprire questo DNA che in qualche modo non solo fa parte della nostra memoria ma fa parte anche di un nostro codice genetico.
Nel video che lui ha realizzato per l’occasione in cui lui fa vedere tutto quello che è, che c’è dietro la procedura, la forma e la creatività nobile delle sue opere d’Arte .. si è puntualizzato su quello che è lo < Spectrum >.
Il “Fantasma Spectrum” infatti da qui è nata tutta una serie veramente importante dove lui ha ripreso il suo lavoro di origine, di regista e quindi di operatore nel mondo della multimedialità e incidendo su un nastro Ampex quello che è il codice genetico del DNA della Gioconda e quindi il “DNA-Visivo” come l’ha voluto chiamare lui, giocando appunto tra questo passaggio dalla ‘Memoria Archetipica’ così come l’aveva citata Sgarbi,
a un < FUTURIBILE POSSIBILE >.
Con procedimento di de-collage, quindi strappando questo codice all’interno della tela permangono delle tracce proprio tramite queste tracce c’è l’evoluzione dell’opera di Franco.
Grazie all’amicizia con Stefano Cecchi naturalmente questo ‘dualismo Leonardo- Duchamp’
che proprio oggi festeggiamo qui a Vinci.
Abbiamo un altro video in cui la Mitologia su Leonardo, la Mitologia su la Gioconda
e questo connubio di due artisti completamente diversi ‘Duchamp e Fossi’ paragonabili solo a un certo punto di vista, ma tutti e due si sono ‘focalizzati su questa immagine particolare della Gioconda’ dove vengono riproposte su questo video a cura di Stefano Cecchi che in qualche modo a paragonato la storia di come il “Ready Made di Duchamp” è nato a tutta l’operatività di Franco in questi quarant’anni di Arte e di riflessione colta sulla Gioconda.
(Franco Fossi e Laura Monaldi davanti a un monitor dove scorre il filmato video-performance “Fantasma Spectrum”)
Franco Fossi, artista
. . perché Duchamp ha fatto una cosa più ironica, io invece sono andato più sul il mio ’linguaggio a fondo’.
L.M.
. . quello è un Ready Made, te l’avevo detto sono due cose diverse, noi ora si festeggia due cose qui, a Vinci. .
( e guardando il video che scorre sul monitor Laura Monaldi espone). . queste
. . è proprio una parte del tuo linguaggio, che bene o male l’ho detto,
cioè:
Riprendi quello che è il tuo lavoro tipico del multimediale < la traccia, il codice, l’archetipo e il futuribile >.
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F.F.
. . .quindi a questi punti non mi rimane che dire qualcosa di tecnico, cos’è quest’Ampex che te non sai
L.M.
. . lo lo so, ma non so spiegare!
F.F.
. . va bè, che è un nastro magnetico non digitale, fa parte dell’analogico e quindi chiaramente l’immagine viene impressa sul nastro. . .come conoscono tutti il nastro ‘vhs’, mentre il nastro vhs è mezzo pollice questo è da due pollici, due pollici a bobina aperta.
Si chiamano così perché sono registratori dove girano le bobine e così si chiamano a bobina aperta, quindi anche . . . diciamo che, come il bello dei proiettori del cinema dove la pellicola veniva messo nelle ruote del proiettore e si vede anche nel video come viene messo il ‘nastro ampex’ .. a quell’alone . . . diciamo del
L.M.
. . serigrafato in precedenza in base al ‘linguaggio monnalisiano’
F.F.
in base al ( ‘linguaggio monnalisiano’ ) esatto! . .da far capire che. . . questo codice passando riesce ‘dietro’ a incidere direttamente” l’immagine della monnalisa” e sul ‘davanti’ invece è il “codice” che io . . ho preso dall’inizio, anno1971 quando ho iniziato a fare questa
‘de-costruzione’ dell’immagine portandomi oggi a dei ‘segni e dei simboli’. .
. . anche, < ‘numerici -matematici ’ > che è un po’ . . non è altro che ’astrazione’ anche la matematica, di quello che è . . .
. .e poi lo < ‘spazio’ > di quello che “verrà” nel < ’futuro’> dove verranno tutti gli ‘studi -avvenire’,
L.M.
. . la traccia che lasci sulla tela come la spieghi?
Questo passaggio dal codice alla traccia, poi sulla tela?
F.F.
. . in questo caso qui, son cartoncini che. ..diventa. . . più semplice, perché io, spruzzando con il collante il nastro Ampex riesco a far . . cioè a ‘< impressionare le particelle sul cartoncino’ > quindi, non è altro che far. . .< capire- mentalmente > . . che, .. ’uno’, anche che non ‘sa’,
però ha visto l’operazione . . che. . . <‘ l’immagine è impressa’> . . anche se ci vuole poi “strumentazione” per ‘riprendere’ e ‘rivedere’ la Gioconda come era stata ‘in partenza– ripresa con la telecamera’ . . . ma per me non è altro che . . una < “soluzione- mentale” > per far capire bene o male (la Gioconda!).
In questo caso < “c’è” > ma solo “mentalmente” . . come mentalmente è tutto il mio lavoro, come il lavoro anche del “DNA- Visivo” che bene o male è ripreso da una figurazione riportato sulla ..
. . diciamo a ‘sfondare’ questa cosa. Quindi uno che < sa >, che ha visto la prima volta la ‘monnalisa’e riesce a rivederla “ dentro “ anche se è < ‘ distorta ‘ > come sono stati ‘distorti ’-inizialmente i primi lavori sotto– l’ingranditore quando ero nel ’71 all’Istituto d’Arte
L.M.
. . decostruite e poi analizzate
F.F.
. . esatto!
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Estratto di varie titolazioni dal filmato
Performance video-tape di Fossi con il nastro Ampex dal ciclo “Fantasma Spectrum”.
L’ ARTE E’ PURO PENSIERO INVISIBILE DEL “VISIBILE”
QUINDI
< IL VISIBILE STA NELL’ INVISIBILE >
LA FIGURA DELLA GIOCONDA
NON SI VEDE
< MA C’ E’ ! > IN UNA SORTA DI “PERCEZIONE” DEL VISIVO
IL DNA DELLA GIOCONDA E’ MATRICE STAMPO DELLA RICONOSCIBILITA’ NASCOSTA LA FIGURA DELLA MONNA LISA E’INGLOBATA IN SE’ IN UNA SORTA DI PERCEZIONE DEL VISIVO
NON SI VEDE MA C’E’
PERCHE’ LA GIOCONDA E’ DIVENTATA UN’ICONA UNIVERSALE?
PARTENDO DA QUESTA DOMANDA
L’ARTISTA FRANCO FOSSI HA INIZIATO MOLTI ANNI FA LA SUA RICERCA ARTISTICA
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LA FINALITA’ ERA RIUSCIRE A DEFINIRE IL DNA VISIVO DELLA GIOCONDA O MONNA LISA,
IL “DNA VISIVO” COME < MATRICE –STAMPO > DELLA RICONOSCIBILITA’ NASCOSTA.
FRANCO FOSSI, Vinci, 20 ottobre 2019
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TESTO ESTRATTO Dal GIRATO – VIDEO 3 CLIP– 3/6
Capraia e Limite sull’Arno, 9 Novembre 2019
Fornace Pasquinucci
ore 17,30
MOSTRA Franco Fossi “Ossessione, Direzione Gioconda”.
Presentazione di
Laura Monaldi, critico d’arte contemporanea e filologia moderna
. . Dagl’anni 70 Franco è rimasto totalmente affascinato da questa opera che giustamente si è posto una domanda fondamentale, cos’è che fa della Gioconda un’opera così “Universale”,
dov’è questo < Principio Universale > che la rende così famosa e così importante agli occhi dell’uomo contemporaneo?
Da questa domanda che per certi aspetti è un’accezione prettamente filosofica,
Fossi, ha tirato fuori la sua cifra stilistica, la sua firma < Il concetto del “DNA-Visivo” >.
Lui ha preso la Gioconda e attraverso un procedimento d’ingrandimento di sezione e di decomposizione dell’opera
ha scoperto che c’è uno stilema, una matrice che ritorna bene o male ‘dietro’
( Dietro proprio la Gioconda) questa < MATRICE la definita il “DNA-Visivo” >.
Questo “DNA-Visivo” nelle sue opere, in questi quarant’anni di veramente riflessione anche ‘analitica sull’opera’ è diventata poi la sua < firma > appunto, il suo credo anche estetico e il suo credo all’interno dell’Arte.
Di Franco dobbiamo dire che è sempre stato un’artista che non ha voluto esporsi a fare opere per poterle far vedere, per lui l’Arte è una ricerca interiore, ecco perché poi questa mostra diffusa su tutti i territori dell’Empolese-Valdelsa è diventato poi un espluà della sua opera.
Quarant’anni, voi pensate quarant’anni di attività divisi in undici comuni con più di trecento opere esposte nell’arco di un anno, un’opera che bene o male è frutto di questa ricerca che è stata si una ricerca dal punto di vista artistico, ma una ricerca anche dal punto di vista interiore personale perché questi quarant’anni di attività la Gioconda per lui è diventata non soltanto un’amica e anche una compagna di viaggio, ma è diventata veramente l’idea estetica, cioè riuscire a trovare un principio estetico alla base del fare Arte, alla base della creazione artistica.
Franco Fossi, la Gioconda, il DNA-Visivo, sono diventate veramente un cammino unico un iter che in qualche modo attraverso lui ha sondato a 360 gradi nel suo modo di fare Arte.
Qui alla fornace Pasquinucci infatti potete vedere opere su carta, opere su tela, ma anche sculture e addirittura video e questo perché, perché l’Arte sappiamo può essere fatta con linguaggi diversi e qualsiasi tipo di linguaggio può diventare Arte nel momento in cui l’idea prende la forma e da questa forma si può creare qualcosa.
Ecco perché il DNA-Visivo è così importante nell’opera di Franco Fossi,
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perché in qualche modo è il primo gesto artistico e da un certo punto di vista potrebbe essere stato < la prima pennellata che Leonardo da Vinci a dato alla Gioconda >, l’idea di base, l’idea di partenza.
< L’idea dell’origine del tutto >.
Questa Idea- dell’Origine naturalmente si ricollega a tutto un altro aspetto della nostra vita quotidiana che poi è la vita quotidiana stessa dell’artista.
L’idea della comunicazione, perché noi di fronte alla Gioconda sentiamo che quegli occhi, quel sorriso misterioso appena accennato nello sfumato Leonardiano ci comunica qualcosa, sentiamo che al di là dell’opera da questo passato c’è un principio, c’è un messaggio,
. . deve arrivare qualcosa.
Pensate a tutte le teorie che abbiamo e che ci sono tutt’oggi sulla Gioconda, addirittura medici che si sono porsi la domanda di quale mistero c’è dietro la Gioconda? Qualcuno addirittura ha detto che soffriva di tiroide perché hanno trovato la gola ingrossata, altri invece come per esempio Duchamp si sono divertiti ironicamente a dire fosse un uomo travestito e qui abbiamo anche il video che omaggia quest’anno 100 anni dalla nascita della Gioconda, invece è di Duchamp questa idea anche ironica del mistero della Gioconda . . eppure dal passato c’è qualcosa che arriva,
ed è questo il mistero!
La cosa bella, la bellezza vera che si cela dietro l’Arte è il fatto che non esiste una distanza fra SPAZIO-TEMPO.
Tutte le grandi opere, i grandi capolavori degli antichi e dei moderni li possiamo rileggere oggi,
li possiamo rivedere oggi in quest’annullamento dello Spazio-Tempo
e la Gioconda di Fossi è questo,
un annullamento dello < SPAZIO-TEMPO >
e nelle sue ultime sculture lui ce lo ricorda, ci ricorda che c’è un codice “dietro”,
un “codice-genetico”, un “codice-comunicativo”, un “codice-espressivo”che c’è dietro il quadro e può durare fino a noi.
Nei suoi video, addirittura lui ha giocato molto su questa idea che c’è veramente un “codice”.
Dal < codice-video > lui è riuscito ha capire che si può veramente comunicare su quello che lui ha definito il < “futuribile possibile”>.
Addirittura nelle opere più contemporanee, pensiamo al < Fantasma-Spectrum > in poi,
comunque nel catalogo avete a disposizione messe in ordine cronologico e spiegate ad una ad una per vedere tutto l’iter che ha avuto dalla decomposizione della Gioconda fino alle sculture
. . fino alla tridimensionalità.
Questo spettro della Gioconda, questo codice così misterioso ha una comunicazione che è diventata < Spaziale > perché è come se dal passato, comunque da (DIETRO) questo < “altrove” > così misterioso giunga a noi qualcosa di veramente importante, giunga questo messaggio che solo la sensibilità di un vero artista può carpire e può realmente percepire.
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Allo stesso modo anche le sculture nel momento in cui il DNA-Visivo si evolve, comunica, ottiene ancora più informazioni nella sua evoluzione. Questo DNA esce dalla bidimensionalità del quadro e diventa a 360 gradi un’opera concreta che può essere vista nelle sue ‘tre –dimensioni’.
Ecco, quindi la Gioconda non è più solo un’immagine-statica, ma diventa una
“Maschera-Vettoriale”.
Pensiamo che Franco viene dalla grafica, viene dal video, viene da una tradizione lavorativa multimediale, per cui non vede l’Arte semplicemente un fare e un operare sulla tela o sulla carta, ma vede l’Arte come qualcosa, appunto di < multimediale- interattivo > qualcosa che deve coinvolgere il pubblico appunto a 360 gradi.
Anche Vittorio Sgarbi si è occupato delle sue sculture, si è occupato del suo modo di rendere questo DNA-Visivo, di rendere quest’immagine della Gioconda che può essere si, per noi l’immagine femminile . . può essere l’immagine della trattatistica sul principio del ritratto,
ma per esempio Sgarbi di Franco ha visto in lui questo principio informale di andare
< oltre il visivo > di andare oltre la figurazione e questa < maschera vettoriale della Gioconda > che cambia, che si modifica, che si moltiplica, che si evolve fa parte di tutti noi, perché bene o male ritorna in questa evoluzione della storia, della cultura umana
. . che dal passato torna al presente e dal presente può solo che guardare al
< FUTURIBILE POSSIBILE > .
A seguire l’intervento di:
Lorenzo Poggi, filosofo e storico dell’Arte
. . Anche Leonardo era consapevole di questo, perché come abbiamo detto era consapevole di questo perché era l’Arte la forma di conoscenza in quel momento più opportuna, più consona, più adatta
< all’idea di mondo >
in un “mondo” anche il suo che si stava profondamente trasformandosi e cambiando.
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A seguire . .
Alessandro Lippi, giornalista
. . Leonardo 2019, c’è questa bellissima mostra di Franco Fossi che naturalmente partirà da Certaldo ma che toccherà presto anche il comune di Cerreto Guidi che è lieto di ospitare questo evento!
Simona Rossetti, sindaco di Cerreto Guidi e sindaco delegato a Istruzione per Unione dei Comuni
. . Siamo contenti di questa mostra che diventa poi itinerante, poi ci sia un lungo spazio anche per Cerreto Guidi.
Ci siamo offerti disponibili perché oltre al valore grande dell’artista, ci da modo di conoscere Leonardo da un altro punto di vista, quindi dall’11 maggio fino a dicembre anche a Cerreto Guidi nel Museo della Memoria Locale sarà possibile ospitare questa mostra.
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ServizioTV CH50
Alessandra Nespeca, giornalista televisiva presenta la mostra di Franco Fossi al Museo –MuMeLoc
. . Per il 500° anniversario dalla morte di Leonardo da vinci, l’inedita mostra diffusa dell’artista Franco Fossi dal titolo “Ossessione. Direzione Gioconda” sta attraversando l’Empolese Valdelsa
in 11 diverse declinazioni, abbiamo visitato la mostra a Cerreto Guidi al Museo della Memoria Locale, vediamo . .
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servizio di Davide Bono, giornalista
. . continuano le esposizioni lungo i Comuni dell’Empolese Valdelsa della Mostra diffusa di Franco Fossi con la sua “Ossessione, Direzione Gioconda” come secondo luogo arriva a Cerreto Guidi una Mostra con una decina di opere datate dei primi anni ’80 locate presso il Museo della Memoria Locale, le opere in questo caso son dette “Placche di Dio” sagome come “targhe messaggere” come era la < prima placca genesi della Gioconda come messaggera del Futuribile >.
Franco Fossi, artista
. . Questi sono gl’anni ’82-’83 e fanno parte del ciclo delle Carte Monnalisiane ma proprio come ciclo “Le Placche di Dio”.
D.B.
. . Ricordiamo che questa è la mostra appunto itinerante che non vedrà le stesse opere nei vari comuni del comprensorio Empolese Valdelsa.
F.F.
. . questa diciamo è proprio una chicca come come ce ne sarà altre tipo anche a Fucecchio e poi verrà subito dietro a Gambassi dove verrà esposta una scultura, poi dopo a ottobre e novembre sia anche a Vinci, Montaione, . . . .
D.B.
. . Un lavoro di fatto di vita legato alla Gioconda?
F.F.
. Diciamo son partito proprio con la Gioconda di Leonardo proprio come < Mito del Futuribile > per arrivare a una < Universalità > trovandola poi in continuazione nei lavori che stavo svolgendo.
D.B.
. . Questo è un esempio di esposizione!
F.F.
. . < “Le Placche di Dio”> sono elementi come sagome piatte, praticamente sono a doppia elica come si possono notare in tutti questi lavori e sono legati da un filo conduttore come un ombelico e vogliono essere tramite un gioco che da tramandi tematici e concettuali < tra “Passato” che penetrano il “Futuro” >.
TESTO ESTRATTO Dal GIRATO – VIDEO 4 – CLIP 4/6
Fucecchio, 6 luglio 2019
Museo Civico e
Diocesano di Fucecchio
ore 11,00
intervista a :
Piero Brachi, designer –Italia
. . Ma! Un giorno Carlo Palli
mi raccontò di un amico che aveva una storia di Arte dietro le spalle che riguardava scultura, pittura
. . tutto quello che in qualche modo lui aveva già visto e mi chiese un parere, più che altro mi chiese Carlo Palli
vai da Fossi, dai un’occhiata a quello che ha e vediamo se fai qualcosa.
Questo qualcosa è stato l’incontro forse uno dei più belli della mia vita, perché in trentacinque, quarant’anni di storia di un artista che faceva tutt’altre cose ma aveva una collezione tra sculture e disegni, proposte . .
. . e poi su un unico soggetto che era quello della Gioconda.
La Gioconda ha voluto dire negl’anni ’70 – ’80 qualcosa che come dna si sapeva poco in medicina
. . in realtà l’ha battezzato Franco Fossi un elemento che l’ha chiamato il “DNA della Gioconda”e
che poi ha rappresentato la storia di tutto ciò che lui ha inventato sia nelle sculture, sia nei dipinti e sia nelle opere pittoriche ed è quello che ora si analizza più profondamente, che è questa scocca, questo disegno, questa saetta che tanti la chiameranno in altri modi, che poi . . nella decorazione
che è riuscito a fare e la resa anche in certi momenti anche morbida e questo elemento che si riproduce in tutte le sue opere da quarant’anni, io l’ho apprezzato e ho fatto in modo che tutto non si disperdesse in tanti rigoli ho cercato un unico collezionista e ho avuto anche la fortuna che è stato apprezzato e tutte le quattrocento opere che negl’anni aveva fatto sono andate in un territorio di Arte, di una collezione che praticamente è stata acquistata da un unico collezionista.
Presentazione di
Alessandro Lippi, giornalista
. . dall’Unione dei Comuni del circondario Empolese Valdelsa in occasione dei 500 anni dalla scomparsa di Leonardo ed è una mostra d’ Arte Contemporanea questo è un altro elemento come un tratto distintivo che è giusto evidenziare.
Il direttore del Museo Civico e Diocesano di Fucecchio, il professor Andrea Vanni Desideri che saluto e ringrazio per essere qui ma in realtà non è solo quello
è un grande studioso ed è anche parte del Comitato Scientifico del Progetto Leonardo 2019 . . . gli lascio volentieri la parola!
Andrea Vanni Desideri, direttore Museo Civico e Diocesano di Fucecchio e
comitato scientifico nazionale progetto Leonardo 2019
. . grazie!
Buongiorno a tutti, due battute per inquadrare l’iniziativa che andiamo ad inaugurare e assecondando in pieno quello che è stato detto in precedenza, questo tipo di attività e cioè una mostra diffusa sul territorio riesce a cucire gli Undici Comuni dell’Empolese Valdelsa in un momento in cui di coesione abbiamo necessità.
Abbiamo necessità dal punto di vista culturale, abbiamo necessità anche dal punto di vista delle ‘Celebrazioni Leonardiane’ per quale motivo?
. . al di la delle specificità che ogni Museo anche esprimerà nelle mostre che di qui alla fine dell’anno vanno ad aprire in vari Comuni dell’Unione alcuni delle quali curo personalmente in modo diretto, esiste la possibilità di tenere insieme tutte le varie specificità del territorio attraverso operazioni di questo tipo.
L’Arte contemporanea ha questo di straordinario e Franco Fossi in particolare, perché avendo un’ opera così da lungo tempo pensata e realizzata su temi così specifici riesce in modo straordinario a legare le iniziative che ogni Comune ha dedicato a Leonardo, cosa succede in questo modo?
. . succede che il visitatore trascinato dalla volontà di conoscere il nostro amico Franco Fossi ha modo di vedere ed osservare punti di vista diversi che sono riconducibili all’epoca Leonardiana. Come vedrete le opere si distribuiscono accanto ai nuclei storici delle collezioni del museo e questo accresce in qualche modo non solo la molteplice visione dell’artista ma anche rafforza quello che ho appena detto, cioè dialogo tra contemporaneo e tradizione.
Io non mi dilungo altro e ringrazio tutti e auguro a questa mostra tutto il bene possibile e ovviamente soprattutto all’autore e alla sua curatrice.
Franco Fossi, artista
. . su, c’è una scultura che non è in catalogo, inedita, vediamo . . una parte il “DNA- Visivo “ l’Effige-Segnica,
mentre l’altra parte è il riassunto di quello che è la poetica che, può partire dalla mezza faccia della della Monna Lisa che poi si trasforma in vettoriale, in più maschere . .
Laura Monaldi, critico d’Arte contemporanea e filologia moderna
. . Dobbiamo aggiungere che Franco viene dalla grafica, quindi l’impatto anche lavorativo operativo che ha è un impatto grafico appunto, l’idea anche del “pixel”, “l’idea del vettoriale”, l’idea che un’immagine può diventare da due dimensioni e diventare. .
e, può avere una sua tridimensionalità e lo si può vedere fin dalle sue opere questo.
Quindi va letto naturalmente non come un artista figurativo ma come un artista che ha avuto un occhio grafico partendo dalla mano, ma con uno sguardo che in qualche modo è virtuale e quindi questa capacità di andare
< “Oltre l’Opera” >.
F.F.
. . “Oltre l’Opera” è chiaro!
A.V.D.
. .
una delle cose dove qui,
esprimo proprio il mio parere dal punto di vista dell’osservatore, del visitatore diciamo così, Franco, la tua opera è estremamente interessante perché lascia intravedere un < percorso- mentale > che non è sempre facile osservare in un artista, nel senso che cambiano i modi di
esprimersi, cambiano anche le ispirazioni, invece in questo caso credo ci sia anche questa utilità sperimentale da parte dell’osservatore di venire a contatto con quello che è un procedimento di un lunghissimo periodo in termini umani, diciamo; applicato all’astrazione partita da una suggestione, una, quindi il modo in cui si continua ad intervenire sulla percezione della stessa opera.
L.M.
. . Infatti è il principio di coesione che è proprio l’idea di un < work in progress > cioè, si parte da un’intuizione, da una sensazione per poi un lavoro più scientifico, appunto.
Per questo a Certaldo nell’ultima sala abbiamo messo due teche dove all’interno ci sono i disegni preparatori delle opere e addirittura ci sono dei bellissimi lavori su carta millimetrata dove lui unisce lo schizzo del disegno al pensiero che è una sorta di flusso di coscienza attraverso cui ripensa.
A.V.D.
. . quindi per questo credo renda ulteriormente interessante il percorso!
F.F.
. . Poi, partire essendo grafico da una grafica per cercare praticamente di andare “Oltre” a quello che è il campo della grafica . . che fino agl’ anni ’70 era come il fotografo, l’Arte era una cosa, la grafica era un’altra cosa, Invece oggi in, . . -contaminato si riesce a trovare “Arte” anche in quella forma di quello che chiamiamo ‘grafica’ non come stampa, ma come “Effetto di Disegno” quindi possiamo trovare un qualcosa, un linguaggio, un < linguaggio- vero >.
Negl’anni ’70 . . quello che è stato il mio timore, , di non far mai delle mostre proprio per questa . .
perché sentivo che c’era qualcosa da poter trasmettere, da poter . . cioè, proseguire un certo linguaggio ma non l’ho voluto fare perché avevo paura che. .
A.V.D.
. . di questo PRECONCETTO!
F.F.
. . di questo ‘ preconcetto ‘e che poi mi avessero fermato il discorso, quei passi che piano piano si vanno ora invece a rivedere, che possono essere tutta anche ‘astrazione’ . . e non più grafica!
. . però partendo sempre da un < ‘punto’ >.
Piero Brachi, designer -Italia
. . a me piace che, quarant’anni fa hai dato un’impronta con educazione, ma quarant’anni fa si poteva parlare di anima, spirito della Gioconda, ma lui ha parlato di “dna” quando appena affiorava il dna nella chimica nella storia delle molecole. . di tutto questo e con molta educazione entra sempre dentro a tutto quello come una ‘novità che spara’.
Io apprezzo che tu abbia battezzato in quel momento “dna”. DNA è una cosa che oggi . .
F.F.
. . “DNA – VISIVO”
P.B.
. . DNA-Visivo, e poi la . . reso visivo da questa saetta, sciabola, si può chiamare in mille modi. . che poi è un ornato straordinario come si potrà vedere dalla installazione che ha fatto, tutto questo lo fa sempre e comunque come si vede con tanta educazione.
(All’interno del Museo Civico di Fucecchio continua la presentazione di Laura Monaldi davanti alle sculture di Fossi)
L.M.
. . La concettualità è anche la scultura che c’è a Gambassi dove sembra appunto questo mezzo volto della Gioconda che intenda appunto farsi strada in una identità che tenta la propria concretezza in un mondo che non è quello fisico reale ma in un mondo appunto ‘Altrove’ . .. potremmo dire . . . . ogni scultura è un tentativo possiamo dire non solo . . un linguaggio estetico, ma un vero e proprio tentativo di comunicazione, perché il DNA come DNA genetico < PORTA in SE’ delle INFORMAZIONI > che devono essere comunicate, e per tutta la produzione di Franco non è altro che un tentativo di comunicazione, di serie in serie di ciclo in ciclo di un
< Messaggio di cui la Gioconda è Portatrice >.
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Gambassi Terme, 29 giugno 2019
Loggiato del Comune, ore 11
Esposizione della scultura in bronzo, fusione a cera persa, inserita all’esterno sotto il Loggiato del Comune
Franco Fossi, artista
. . chi non sa che parte tutto dalla Monna Lisa, diventa tutto un < CONTEMPLATIVO- MISTICO >.
Come “Contemplativo- Mistico”, io l’ho chiamato (Busto -(M)onnalisiano)
e fa sempre parte della serie < Futuribile di Leonardo >.
Paolo Campinoti, Sindaco di Gambassi Terme
. . Il fatto di studiare la Gioconda è comunque una cosa che dico anche all’artista qui accanto a me, un modo di studiare l’Arte tutta insieme, perché io penso non ci sia opera d’Arte più significativa della capacità umana di tradurre “Comunicazione- Totale” di come potrebbe esser definita l’Arte se non nel quadro più famoso al mondo.
E’ una bella impresa andare a studiare proprio quella, perché naturalmente significa confrontarsi con capacità enciclopedica di analisi che, lo ha preceduto qualsiasi tipo di approccio, perché come sapete tutti bene o male, critici d’Arte e non, della Gioconda una volta nella vita hanno parlato sia per l’enigmatico sorriso ma soprattutto per il significato artistico di quella che è appunto una rappresentazione di un ritratto che però è diventato un “Mito” è diventato un qualcosa che trascende proprio anche l’essenza stessa del disegno, perché rappresenta praticamente, ripeto, tutta l’Arte umana e per questo l’opera è molto importante e avere un’attenzione particolare per quelli che sono i significati e le situazioni che stanno dietro a un’opera di Arte contemporanea.
(invito all’artista per la lettura dell’opera)
Francesca Pinochi
. . da leggere in senso antiorario
Franco Fossi, artista (Indicando la mezza maschera nascosta “monnalisiana” descrivendo evidenzia )
(nel video Fossi gira intorno al “busto monnalisiano” in senso antiorario espone)
. . Questa sarebbe come la “PRIMA SCINTILLA PRIMIGENEA DELLA ( M )ONNA LISA” però sta nel complesso di tutto il lavoro che io chiamo (monnalisiano) che va a cicli.
Questo vorrebbe essere . . quasi il busto che si vede . . la siluette della Monna Lisa che però tramite la maschera . . attrae a se! . .visivamente uno la deve guardare come se volesse ‘entrare’ . . quasi dentro la scultura che diventa “Contenitore di Anima” . . . .che, poi uno girando cosa avviene, avviene un percorso che poi alla fine rientra a rivedere la maschera
. . uno deve alzare gli occhi e rientra a rivedere la maschera, cioè . .
. .parte da un punto (A) per < ‘ritornare’ > a un punto (A).
Quindi questo percorso è . .
un percorso di sviluppo di < TEMPO > ( ZERO ) come [ TEMPO ( 0 ) del ( M ) ONDO ] .
0 t A A A
______________senso antiorario
0 t A A A .
[0 00].
TESTO ESTRATTO Dal GIRATO – VIDEO 5 CLIP – (5/6)
CASTELFIORENTINO, 22 giugno 2019
Oratorio di San Carlo
Finissage, ore 17,30
Presentazione di:
Francesca Pinochi, assessore alla cultura e al turismo del comune di Certaldo.
. . Noi come territorio volevamo in qualche modo esprimere questa identità che non è soltanto una identità di tipo culturale ma anche un’identità di tipo artistico e quindi accogliendo su gli Undici Comuni dell’Empolese Valdelsa una mostra diffusa che in questo caso potesse raccontare il “DNA-Visivo della Gioconda” perché è lei la vera protagonista del percorso che è già iniziato e si concluderà il 31 dicembre per il 2019.
Chi sono i protagonisti e i protagonismi di questo percorso che vuole come spesso abbiamo detto seminare bellezza sui nostri territori e anche rieducare i nostri territori all’Arte contemporanea.
L’artista e quindi faccio anche una presentazione
Franco Fossi Empolese che da circa cinquant’anni lavora sul “DNA-Visivo della Gioconda” i Comuni del Circondario Empolese Valdelsa, in questo caso oggi è rappresentato da Castelfiorentino dal suo assessore alla cultura,
la curatrice di tutto questo percorso, grande, articolato e complesso, la dottoressa Laura Monaldi
e poi coloro che hanno dato la collezione di questo artista, parliamo di oltre duecento opere disseminate diciamo sul nostro territorio e quindi Formitalia con il suo segmento artistico, Mirabili Arte d’Abitare, oggi rappresentato dal Dottor Bruno Baglivo e anche dal Dottor Piero Brachi che in pratica è stato un po’, come ama definirsi il Talent Scout di questo artista. Che cosa c’è da sottolineare?
Prima ovviamente di dare la parola all’amministrazione comunale e quindi all’assessore per condurvi in questo percorso, c’è solo da sottolineare perlomeno due aspetti.
Un grande coordinamento e qui vorrei ringraziare anche la Dottoressa Michela Malvolti per il coordinamento Leonardo 2019 perché dall’inizio dell’anno capirete che questa. . questi sono uno dei tanti avvenimenti che vanno a caratterizzare tutto il nostro territorio e quindi già li c’è una volontà di partenza e un impegno per poterci contestualizzare, diventare testimoni di un percorso straordinario perché sicuramente non si ripeterà.
Claudia Centi, assessore cultura, eventi, comunicazione, innovazione smart city e semplificazione, Castelfiorentino.
. . Grazie a tutti di essere qua, grazie ovviamente all’artista e alla sua curatrice e alla galleria che ha messo a disposizione le opere.
Io devo dire che quando Francesca ci ha contattato per questo progetto perché è stata lei per noi amministratori la pioniera, quella che ci ha aperto la strada e siamo stati enormemente contenti.
Tutti quanti in Valdelsa abbiamo risposto molto positivamente perché avevamo fatto in quest’anno alcune iniziative dedicate a Leonardo, ognuno si era un attimo organizzato per dare luce in qualche modo a questo centenario così importante, però una mostra, un’opera importante di così grande rilievo ci ha veramente riempito di orgoglio, quindi ci siamo organizzati, abbiamo allestito i nostri spazi, abbiamo fatto scegliere a Franco e alla sua curatrice gli spazi adeguati, oggi siamo davvero felici di aver avuto . .
. . oggi si sta concludendo questa bella mostra a Castelfiorentino e siamo davvero onorati.
Laura Monaldi, critico di Arte contemporanea e filologia moderna
. . E quando Franco mi ha chiamato dicendomi che erano a disposizione addirittura Undici Comuni,
11 spazi espositivi per esporre le sue opere, lì per lì è stato un vero colpo al cuore, però analizzando luogo per luogo,
lì veramente emergeva la possibilità di leggere quella che è stata tutta l’operatività creativa di Franco dal 1970 ad oggi. Abbiamo così creato un percorso di un vero e proprio tour, non virtuale ma veramente fisico
all’interno dei luoghi di Leonardo, riscoprendo appunto un artista che è nato a Empoli e che in qualche modo si è avvicinato alla visione non tanto di quello che era la produzione di Leonardo e quello che per Leonardo è stato per noi un “mito intramontabile” e lo sarà ancora . .
. . ma quello che è un icona sempre eterna per l’Arte contemporanea la Gioconda
quindi un’icona come la definisce Franco < UN’ ICONA -SEGNICA RICONOSCIBILE > in tutto il mondo a 360°
qualsiasi persona pensate chi va a Louvre e la contempla, la sa riconoscere quella è la Gioconda, e la Gioconda che cos’è che affascina?
Cosa c’è quel ‘Dietro’, questo mito e lì comincia a ipotizzare addirittura scomponendo l’immagine ingrandendola con i primi rudimenti dell’epoca possiamo dire, davvero rudimenti rispetto alla tecnologia attuale, l’ha ingrandita, la decomposta e ha capito che in fondo ad ogni opera d’Arte c’è un principio di “Universalità Leggibile” che si può analizzare con un metodo scientifico e infatti lui l’ha dichiarato molto all’interno del catalogo troverete non solo i testi esplicativi dei vari cicli ma anche i testi poetici dell’artista, le sue riflessioni che comunque noi le definiamo poetici, ma sono delle vere e proprie dichiarazioni d’artista, questo perché?
Perché senza . . lo diceva addirittura un grande esteta < senza l’intenzionalità dell’artista certamente capire il lavoro che c’è ‘dietro’ > e quindi Franco ci ha lasciato in qualche modo il suo < work in progress > di questo suo procedere avanti senza arretrarsi e continuando a ragionare sul proprio lavoro, considerate che Franco, molti mi hanno detto, non abbiamo mai sentito questo nome Franco Fossi.
Franco è sempre stato all’interno del sistema dell’arte contemporanea e ha sempre lavorato però con una certa umiltà, è rimasto nel suo studio, ha portato avanti un lavoro veramente intimo, non distaccandosi dal sistema dell’Arte contemporanea ma lavorando dietro le quinte e in qualche modo prendendo a prestito anche da quello che vedeva, anche dalle sue esperienze culturali e epoca per epoca . . quindi decennio dopo decennio, quello che c’era di buono e che gli poteva servire in qualche modo per capire qualcosa in più di quello che stava creando.
Quando un’artista crea, sicuramente si getta, agisce d’impulso, no!
C’è la cosiddetta (anima ispiratrice) che ti pone a dare il primo segno, perché il DNA-Visivo della Gioconda non è altro che il primo segno della < “CREAZIONE ARTISTICA“ > che viene < IMPRESSA > sulla tela, da lì poi parte una riflessione teorica dell’artista perché sto facendo questo? . . dove mi porterà. . questo procedimento?
E Franco stesso ha deciso di dividere tutta la sua produzione in cicli.
In ordine cronologico, sono stati naturalmente inseriti in catalogo per capire tutto il suo procedimento,
capire come il “DNA- Visivo della Gioconda” è nato come un elemento analitico,
quindi come puro spirito di ricerca su questa immagine, su questa icona così importante, come invece si è sviluppata in una FIRMA, una FIRMA PERSONALE, una firma che fa di Franco Fossi, FOSSI, fin dagl’anni ’70 si è cimentato, la sua vena ispiratrice, la grafica e lo vedete in queste opere con questo impatto che non è solo grafico ma tecnologico, qui a Castelfiorentino abbiamo deciso di dedicare l’oratorio, l’ex Oratorio di San Carlo a quello che è il ciclo “Le Scrivanie dell’Angelo” che risalgono ai primi anni duemila dal 2002 al 2006 più o meno.
A Certaldo c’è una piccola retrospettiva dove addirittura ci sono le prime opere anni ’70 fino ad arrivare a quelle precedentemente al ciclo poco prima di questo, dove questo DNA, questo simbolo che vedete qui dentro appena assegnato, è in qualche modo (nel video la visione della curatrice che indica un punto del quadro dietro di lei)
. . si poneva un problema diverso, usciva dalla tela del grande maestro.
Usciva dalla tela Franco Fossi e si poneva in una comunicazione “Ultra-Terrena” potremmo dire, non nel senso ovviamente comune del termine, ma nel senso di superare una dimensione che trovasse ‘l’Altrove’.
Il DNA-VISIVO di FOSSI è diventato nei suoi cicli, ovviamente non vi devo riassumere in breve, in ordine di tutti perché dal 1970 al 2002 sono più di trent’anni di ricerca e quindi capite anche la complessità che c’è dietro.
Comunque è diventato < TEMPO > è diventato < MEMORIA > è diventato < SIMBOLO > ma è diventato anche un mezzo di < COMUNICAZIONE >.
Quindi, nelle “Scrivanie dell’Angelo” si è posto il problema di mettersi proprio di fronte a una “Pergamena che proveniva da un’Altrove” e in qualche modo interagisca con un
< SEGNO – SIMBOLO > quindi una < ”Comunicazione” > completamente diversa e la vedete in questi piccoli ( riporti geometrici ) che in qualche modo comunicavano.
Le pergamene delle scrivanie dell’Angelo sono opere volutamente incompiute perché devono dare l’idea di una comunicazione ininterrotta, qualcosa che procede veramente all’infinito perché l’idea stessa della Gioconda è un’opera incompiuta, il mistero che c’è “dietro” di lei.
. .tutti sappiamo che addirittura Leonardo da Vinci non diede mai accontentate l’opera, ma se l’ha portò dietro in Francia e ci lavorò fino alla morte nel 1519.
Quindi ci lavorò ancora fin dal 1516 al 1519, pensate cominciò addirittura . .
. .la prima mano che diede alla tavola era nel 1506 quindi ha avuto più di vent’anni di lavorazione, però non ha visto mai la fase ultima di lavoro.
Ecco perché < Le Scrivanie dell’Angelo > sono importanti,
perché danno l’idea appunto di questa sensazione che ha l’artista,
cioè il dover comunicare qualcosa di misterioso che si trova in un’Altra-Dimensione, quello che bene o male Montale chiamava < “L’anello che non tiene“ vedere cosa c’è di misterioso al di là di quello che io vedo nella realtà puntando gli occhi al cielo di una continuità che non ha fine > perché
< l’Espressione- Artistica non può certo esaurirsi in una sola opera d’Arte >.
E qui all’Oratorio di Castelfiorentino naturalmente era il posto più adatto perché entrava in una dimensione veramente “teologica”, “teutonica” e veramente potremmo “Guardare Altrove” in questa sede.
Piero Brachi, designer -Italia.
. . Io, venendo dal designer ho sempre pensato che la Gioconda, questo sorriso un po’ me lessò.
Me lo posso permettere perché . . .
. . la storia dell’Arte non l’ha mai detto nessuno e lui ci ha costruito il DNA,
questa sciabola, questo elemento che poi rappresenta da quarant’anni un particolare
. .un piccolo particolare ovviamente, ma tornando a quello che io ho trovato, ho incontrato questo signore, ci siam piaciuti, mi ha detto ho queste cose, io m’interessavo . . a un pezzo di Ceroli e a un pezzo della Gaudetti e poi . . . io, fo questo, questo e questo. La prima cosa che ho cercato di fare è . . . ( sono cose di un gusto straordinario, il gusto è un sentimento signori, ciò che profondamente ti mette nelle condizioni di apprezzare, di avere il piacere che tutto questo in qualche modo) . . . prima di tutto non venisse disperso e ho avuto la fortuna conoscendo certi amici giusti che tutta la collezione che poi Franco mi ha messo a disposizione trattandola insieme. . . . è andata da un collezionista, ciò ha permesso a noi di poterla rappresentare. . .
quest’opera continua in questi Undici paesi della Valdelsa, Valdarno o quello che è allargato, bè si!
Perché io concepisco che Vinci è più sull’Arno che sull’Elsa, indipendentemente da questo. . .tutto questo, qui a Castelfiorentino che amo per certe ragioni, Cerreto Guidi per altre, Certaldo che conoscevo pochissimo. . .è un’opera di trecento elementi, trecento pezzi, sculture, quadri, opere che vale la pena di vedere, che sono di una qualità incredibile.
Ora, Fossi come artista purtroppo è un uomo, bellino, brutto, ma qui c’è qualcosa di più profondo
e se vedete ogni opera sua, che ci sono tanti elementi dentro ma di una pulizia, di un valore, di un piacere, di un colore. . . Questa è stato la cosa che a me è piaciuta per mettere insieme e raggiungere. . e aggiungere il fatto che tutte queste opere avessero un unico committente, il collezionista c’è stato l’ha apprezzato e poi siamo in tutti i paesi della “Valdelsa della-Valdarno” perché, un unico collezionista ci ha messo a disposizione tutte le opere.
TESTO ESTRATTO Dal GIRATO – VIDEO 6 CLIP – (6/6)
(durante una risposta ripresa di-quinta da un’ intervistaTV)
Franco Fossi, artista
. . . . . L’ EFFIGE –SEGNICA della Gioconda che diciamo portata avanti dal 1970 fino ad oggi e proseguo ancora su questo filone del DNA VISIVO della Monnalisa alla fine ho chiamato i cicli tutti, i ‘Cicli- Monnalisiani’.
Alessandro Lippi, giornalista
. . E per scoprire al meglio e proprio necessario bazzicare, uso un brutto verbo, ma sei sicuro tutte queste mostre?
F.F.
Eh! . . si, perché ogni ciclo ha un suo studio e diciamo è sempre uno studio che parte dal
< ‘Futuribile di Leonardo’ e quindi vuole sempre andare avanti > e. . quindi devo fare sempre un ritorno ai vecchi lavori come specchio per andare poi nel futuro!
Lorenzo Poggi, filosofo e storico dell’Arte
. . Fare Arte è dare un ordine al mondo e comunicarlo in modo che questo divenga percepibile anche da coloro che diventano spettatori di tutto.
Dare ordine. Gli si dà ordine al mondo da sempre.
Perché da sempre . . da sempre abbiamo bisogno di dare ordine alla realtà e all’esperienza.
Ma dare ordine con l’Arte vuol dire fare qualcosa di più, vuol dire dare ordine che si traduce in qualcosa che partecipa agl’altri anche di esperienze, esperienze del corpo e quindi non è solo presentare una visione.
Presentare un ordine . .
ma è anche presentarlo in un modo molto profondo che ci coinvolge e coinvolge chi ci vede.
Laura Monaldi, critico d’Arte contemporanea e filologia moderna
. . Il DNA-VISIVO di Franco non è nient’altro che l’energia vitale creativa che in qualche modo s’inserisce in qualsiasi aspetto della creatività umana, se ci pensiamo bene nella storia dell’uomo tutto ciò che ha creato è stato una spinta, uno spunto che partiva dalla creatività.
Ecco perché < IL DNA E’ L’IDEA DI COSTRUIRE UN PRINCIPIO DI RICONOSCIBILITA’ UNIVERSALE >
e quindi, < La prima scintilla della creazione è così importante nella produzione di Franco >.
Pensiamo che a partire dagl’anni ’70 se non sbaglio se ne parlava in fase delle opere, mi raccontava che già nel 1970 attraverso dei procedimenti di ingrandimento della Gioconda si era reso conto che de-costruendola, quindi sciogliendo tutti quei messi che sono tipici della pittura di Leonardo, quindi lo sfumato, i particolari addirittura dello sfondo della Gioconda, si era reso conto che c’era un principio di riconoscibilità, che c’era un mondo che ritornava.
In questi cinquant’anni di attività è riuscito a estrapolarlo e addirittura a collegarlo a 360° gradi nella cultura contemporanea di quello che è la nostra quotidianità addirittura.
E quindi qui vediamo tutta una serie di opere che sono tratte da vari cicli e potete ritrovare sul catalogo che per avere un’ottima lettura dell’artista il catalogo è stato creato proprio per dare sia uno spaccato cronologico delle opere ma per dare tre diversi tipi di letture,
quindi una lettura visiva delle opere di Franco che sono favolose anche alla vista non solo per le sfaccettature di colori, ma anche per questa resa veramente minimale del segno del gesto artistico sulla tela.
Quindi una pulizia che si trova poco spesso nelle opere astratte, una lettura invece dal punto di vista critico.
Quindi con i testi che spiegano le varie serie di opere, i vari cicli come definisce Franco e una terza lettura che invece sono parole stesse dell’artista, quindi questi appunti che lui ha preso in questi cinquant’anni dai suoi taccuini e che qui nel catalogo sono state inseriti per donarli al pubblico e a lettura appunto del catalogo perché l’Arte non può essere solo visiva ma deve essere anche letta
ed è questo probabilmente il problema contemporaneo che abbiamo per l’Arte Contemporanea
che siamo talmente abituati a essere bombardati dalle immagini che perdiamo della nostra coscienza la capacità di andare oltre l’immagine e vedere veramente la poetica che c’è dentro l’artista.
Franco invece ci dimostra che con un simbolo, un segno così semplice anche se vogliamo banale, ma dietro di esso c’è tutto un mondo da scoprire e regalare al mondo, al presente ma anche al futuro.
(segue)
. . . . . . La situazione dell’Italia dell’interesse che ha l’Arte contemporanea è veramente misera su tutto il territorio nazionale, quindi l’idea del progetto partiva proprio da questo, partire dai 500 anni dalla morte di Leonardo per riscoprire le eccellenze territoriali, perché Franco è nato a Empoli ed è vissuto a Empoli ed è sia di nascita ma anche di cultura, quindi fa parte di questo territorio e a riscoprire anche i luoghi nevralgici di questo importantissimo territorio.
La Valdelsa a talmente tanto da scoprire doveva essere un progetto di promozione di questo territorio, fra l’altro l’unica mostra contemporanea dedicata a Leonardo rispetto a tutte le altre che abbiamo sul territorio nazionale.
F.F
. . devo dire, che sul discorso dell’Arte contemporanea. . .
e cioè sull’avvio, proprio all’inizio io non ho mai fatto mostre e quindi pensavo che non venissero prese in considerazioni certi tipi di ricerca basandosi più sulla grafica avendo però dei concetti più ragionati all’interno, lo vedevano solamente sulla pittura.
E proprio sul discorso (Arte contemporanea) che parlava Laura, l’Italia specialmente a Firenze non è così ben vista e quindi a maggior ragione una cosa così uno dice, si vuol mettere con Leonardo, vedere, fare!
Però c’è voluto questo catalogo perché non si poteva vedere e leggere, diciamo Franco Fossi con poche opere.
Bisogna vedere tutta la complessità del lavoro e quindi, entrarci dentro e riuscire a capire cosa ho fatto e dove vuole andare. . e questo però non è da svelare, sarà il < Futuro > ! ??!.
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